Le Zone di Ripopolamento e Cattura sono finalizzate principalmente alla tutela ed alla riproduzione di fagiano e lepre; pertanto in questi istituti potranno essere liberati esclusivamente fagiani e lepri al solo fine di costituire una popolazione minima vitale. Le liberazioni di altri galliformi sono consentite solo sulla base di specifici progetti che dovranno essere approvati dalla Provincia. Alle ZRC è destinata una superficie di pianificazione pari a 8.500 ettari che corrispondono al 45% della superficie relativa al totale delle aree protette. Ai Centri Pubblici di Riproduzione della Fauna selvatica sono destinati 800 ettati di SPFV che corrispondono al 4% della superficie relativa al totale delle aree protette. Tutto il territorio assegnato dal PFVP è stato utilizzato per la realizzazione dei suddetti istituti, senza alcuna superficie residua.
Le scelte di pianificazione funzionali alla localizzazione degli istituti faunistici nel territorio provinciale si sono basate:
- rapporto con le caratteristiche territoriali e vocazionali, in particolare riferite al fagiano e alla lepre;
- proposte fornite dall’ATC;
- risultati gestionali conseguiti nel passato quinquenno;
- possibilità di adottare forme efficaci di gestione degli istituti faunistici;
La proposta di piano formulata dall’Amministrazione Provinciale di Fermo prevede l’istituzione di nuove zone oltre alla conferma e/o variazione dei confini di zone già presenti nel precedente Piano, come ad esempio la Zrc di Fermo che viene in parte ridotta e le Zz.rr.cc. di S.Elpidio a Mare e Monte Urano che vengono territorialmente unite – mentre le Zz.rr.cc. di Petritoli, Falerone e Ortezzano-Monte Rinaldo dovrebbero sostanzialmente rimanere invariate.
Sono state proposte nuove zone di ripopolamento e cattura nei territori di Montegiorgio, Servigliano- Belmonte P.-Monteleone di F. e Montelparo-S.Vittoria in M., coinvolgendo nuove realtà territoriali.
È stato confermato il Centro di riproduzione di Monte S.Pietrangeli, mentre il Centro di Riproduzione di Monte Giberto è stato trasformato in Zrc (comprendendo anche il territorio di Ponzano di Fermo).
Così come pure il Centro di Ambientamento di Fermo è stato trasformato in zona di ripopolamento, unendosi in parte con il territorio di Lapedona; variazioni sono state poi attuate anche nella ZRC di Altidona.
Per quanto riguarda le zone addestramento cani, è stata confermata la zona di “Madonna del Buoncore”, riaperta la zona di “Torchiaro” ed istituite altre due zone di addestramento in Amandola e Montottone, in modo da fornire diverse opportunità di scelta ai tanti cinofili. Crediamo davvero che le scelte operate in sinergia con l’Amministrazione provinciale, le Associazioni venatorie, agricole ed ambientaliste, diano i risultati auspicati.
La Provincia affiderà la gestione delle ZRC agli ATC che, entro 30 giorni dalla data dell’atto di istituzione della ZRC interessata, dovranno produrre richiesta e un piano di gestione con validità quinquennale.
La gestione delle ZRC dovrà comprendere i seguenti interventi:
- individuazione delle densità obiettivo per lepre e fagiano stimata in periodo pre-riproduttivo con i relativi tempi di conseguimento; in linea generale tale densità dovrà essere compresa fra gli 8 e i 10 ind/kmq per il fagiano e per la lepre.
Quando le densità obiettivo non vengono conseguite, la ZRC può essere restituita al territorio a gestione programmata della caccia entro l’anno successivo al mancato risultato, fatto salvo nei casi in cui si manifestino eccezionali fattori limitanti come l’insorgere di epidemie o per fattori meteorologici particolarmente avversi.
Le modalità di restituzione della ZRC al territorio a gestione programmata della caccia saranno stabilite dal piano di gestione della stessa fermo restando che, prima della restituzione, dovranno essere effettuati censimenti faunistici che certifichino la densità delle popolazioni di lepre e fagiano che dovrà essere pari o inferiore a un numero variabile tra 5 e 7 ind/kmq in periodo post-riproduttivo; - devono essere eseguiti due censimenti annuali di lepre e fagiano in periodo pre e post riproduttivo, in ogni ZRC, sotto la supervisione di un tecnico faunistico;
- entro il mese di novembre di ogni anno l’ATC deve presentare una relazione riportante i risultati dei censimenti ed eventuale piano di cattura con traslocazione degli animali;
- nel caso in cui si manifesti l’esigenza di provvedere al controllo numerico di popolazioni animali che determinano danni in agricoltura o che interferiscono negativamente sull’incremento numerico delle popolazioni di fagiano e lepre, devono essere realizzati i censimenti delle specie impattanti, ad esclusione della nutria e del piccione;
- l’ATC dovrà investire in interventi in favore della fauna con almeno 3 euro per ettaro rispetto alla SPFV totale della ZRC stessa;
- le catture di fauna a fini di traslocazione della stessa in altre zone del territorio provinciale potranno possono essere realizzate solo previa approvazione del piano di cattura da parte della Provincia.
Le catture potranno essere svolte quando la densità post-riproduttiva è pari ad un valore superiore al 50% della densità obiettivo della ZRC e comunque con una consistenza numerica superiore a 50 individui. Le catture di lepre potranno essere svolte nell’arco temporale tra il mese di novembre e la fine di febbraio. Le catture di fagiano possono essere svolte a partire dal mese di novembre sino alla fine del mese di marzo;
L’ATC dovrà inoltre assicurare la disponibilità di personale di vigilanza individuato tra Guardie Venatorie o Ecologiche Volontarie, che dovrà essere designato nel Piano di gestione quinquennale o in quello annuale. La vigilanza volontaria dovrà coordinarsi con il personale di Polizia Provinciale assicurando la presenza durante le operazioni di cattura e in caso di attività di controllo.
Attendiamo quindi l’approvazione definitiva del Piano Faunistico Venatorio da parte del Consiglio Provinciale di Fermo nei termini prescritti, per poter dare inizio fin da subito all’iter programmatico e gestionale previsto dalla normativa, considerato che l’inizio della prossima stagione venatoria è ormai alle porte.
Se non dovessero essere rispettati tali termini, l’adozione del piano slitterà conseguentemente alla fine della stagione venatoria 2012/2013.